VIAREGGIO. “Di fronte all’ennesima delibera che autorizza una spesa di 385mila euro per una non meglio specificata ‘messa a norma prevenzione incendi’ dell’edificio, ci siamo domandati quanti denari pubblici sono stati versati in questo pozzo senza fondo che si chiama Palazzo delle Muse, senza mai giungere nemmeno alla messa a norma o a ottenere l’agibilità completa del palazzo che, come tutti sanno, soffre di gravissimi danni strutturali a cominciare dal tetto.” A parlare è Rossella Martina, consigliere comunale della lista civica ‘Viareggio tornerà bellissima’.

“Nella delibera del 27 luglio 2013 la giunta approva un progetto la cui spesa ammonta a 385mila euro, di cui ben 160mila a carico del Comune (ma dove li troviamo?). Si tratta dell’ennesima delibera che non risolve il problema generale e ingoia comunque una cifra consistente di risorse.

“Bisogna infatti sapere, e ne informiamo anche il sindaco e la giunta in modo che d’ora prestino attenzione al problema, che gli interventi e le spese sostenute sul Palazzo delle Muse dal 2001 ad oggi arrivano a un totale davvero sorprendente. E tenendo presente che l’allestimento della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea non rientra in questi capitoli di spesa da noi presi in considerazione. Diciamo che si tratta degli extra rispetto al museo vero e proprio.

delibera muse0001“Secondo determine e delibere da noi reperite – ma certamente altre ci sono sfuggite perché archiviate sotto titoli diversi e quindi il conto è per difetto -, il Comune ha investito più di 4 milioni di euro a forza di progetti e relativi impegni economici per restaurare un piano o un solaio, per approntare una sala, una scala, tappare un buco o l’altro, e altri 500mila euro – ma probabilmente sono di più – li ha versati a progettisti vari per incarichi i più svariati. A questi si aggiungono oltre 90mila euro che, in base al D.Lgs. n. 163-2006 sono toccati al dirigente e ai tecnici dei lavori pubblici quali ‘incentivi’.

“Un totale di oltre quattro milioni e mezzo in dodici anni che ci avrebbero permesso di fare un restauro completo e definitivo del Palazzo delle Muse e che invece lascia il Palazzo inagibile, col tetto sfondato, le sale pericolanti, il museo nelle ristrettezze, la Biblioteca dimezzata negli spazi. Insomma: un disastro in cui abbiamo sotterrato quattro milioni e mezzo di euro o, come detto, anche di più. Basterebbe citare la spesa di 51.735 euro del 2007 per ‘fornitura in opera di arredi bar e cucina al primo piano’ per restare basiti visto che al primo piano non c’è né bar né tantomeno servizio di cucina.

“Tutti i lavori ricadono nella giurisdizione dell’ufficio tecnico del Comune dei Lavori Pubblici condotto dal dirigente ingegner Riccardo Raffaelli. Tra l’altro molti di questi incarichi ottenuti per determina dirigenziale firmata appunto dall’ingegner Raffaelli, sono a favore di quell’ingegner Ciancaglini di cui si è parlato in questi giorni proprio per il consistente numero di incarichi ricevuti dai Lavori Pubblici.

“Ma quello di Ciancaglini non è il solo anche se i nomi dei tecnici esterni sono più o meno sempre i soliti e anche su questo ci sarebbe da chiedersi in primo luogo perché come risulta dalla determine i professionisti interni del Comune risultato sempre “oberati di lavoro” e quindi non in grado di svolgere i compiti. E poi c’è da chiedersi che fine hanno fatto gli albi dei professionisti che il Comune dovrebbe utilizzare a rotazione per dare a tutti la possibilità di collaborare e guadagnare senza inspiegabili e arbitrarie preferenze per l’uno o per l’altro.

rossella martina
(foto Alberto Macaluso)

“Nota a margine di non poco significato per il lettore non informato di questa sciagurata legge che è il D.Lgs. n. 163-2006 che prevede la corresponsione, definito incentivo, per la progettazione, la direzione dei lavori, il coordinamento e la sicurezza di opere pubbliche effettuate dagli uffici tecnici interni alle amministrazioni ovvero fino al 2 per cento della cifra stanziata a base d’asta. Insomma: i tecnici delle varie amministrazioni, compresa la comunale, guadagnano ogni volta che un lavoro pubblico va in porto.

“Per quanto riguarda il Palazzo delle Muse nel periodo considerato per la progettazione interna i tecnici dei Lavori Pubblici hanno incamerato oltre 90mila euro, denaro che non sappiamo come spartito in quanto ci risulta mancare un regolamento. Denaro che comunque va ad aggiungersi ai regolari stipendi che ciascuno di loro incassa a fine mese.

“Sarà interessante verificare a quanto ammontano complessivamente in un anno questi ‘incentivi’. Possiamo però affermare e ripetere che sono senz’altro un fortissimo ‘incentivo’ a fare ‘lavori pubblici’.”

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